Il distretto della felicità, sotto la guida di Italia Lavoro (oggi ANPAL) inizia una fase preliminare, volta all’analisi delle esigenze degli addetti al distretto.
Il coinvolgimento degli stakeholders territoriali ha consentito la creazione di un ambiente favorevole per lo sviluppo del progetto che ha permesso di condividere i passaggi del processo e di rilevare i fabbisogni delle aziende del territorio.
Sulla base di queste osservazioni, è apparso opportuno analizzare tali aspetti mediante indagini conoscitive, somministrate sotto forma di un primo questionario, ad un campione di 629 dipendenti facenti parte del distretto di San Mauro Pascoli, distribuiti in 15 aziende diverse.
Il secondo questionario somministrato, sia in forma cartacea che online, ha visto coinvolti oltre 800 lavoratori e oltre 20 aziende.
Il coinvolgimento degli stakeholders territoriali
Le indagini
I QUESTIONARI
Manodopera femminile e giovani
Il questionario è stato strutturato in modo da evidenziare le preferenze dei lavoratori e le loro esigenze, in relazione alla gestione degli orari lavorativi ed extra-lavorativi.
Le domande sono volte ad analizzare, in particolar modo, il grado di soddisfazione verso l’orario di lavoro di allora, la compatibilità di questo con i servizi offerti e presenti sul territorio e con le loro esigenze di vita privata.
Oltre che sulla base di dati anagrafici, sono stati presi in considerazione:
- titolo di studio;
- anni di anzianità all’interno dell’azienda;
- appartenenza a particolari status quali: genitore, studente, categorie tutelate;
- tempi richiesti ai lavoratori per gli spostamenti;
Elemento utile ai fini dell’indagine, è stato il gradimento espresso riguardo a quello che allora era l’orario di lavoro e la propensione verso un eventuale cambiamento.
Predisposto nel 2014, è stato presentato pubblicamente nel maggio del 2015.
Le elaborazioni sono state proposte nelle fasi di avvio del progetto Equipe2020 (Efficienza e Qualità del Sistema, Innovazione, Produttività e Equilibrio vita lavoro), finanziato con il PON SPAO 2014-2020.
Il Risultato
Da una prima analisi, emerse sorprendentemente che la maggioranza dei lavoratori risultava soddisfatta. Tuttavia, tale maggioranza era rappresentata da uomini e da lavoratori poco propensi al cambiamento.
La parte favorevole invece, ad una innovazione, era composta da giovani e manodopera femminile, ed è stato proprio il malcontento espresso da questa minoranza a spingere l’ideatore a rispondere a quella che è stata letta come una richiesta di cambiamento.
Emerse la difficoltà nel conciliare il tempo di lavoro con altre attività(commissioni, visite mediche, spesa ecc.) e con il tempo libero, i lavori domestici, la cura di sé e dei figli e i rapporti sociali.
Welfare aziendale territoriale
Un secondo questionario, nato da una richiesta delle Organizzazioni Sindacali, è stato nuovamente proposto ai lavoratori del Distretto a distanza di quattro anni dal precedente, per valutare come i servizi di welfare territoriale potessero operativamente soddisfare le esigenze dei lavoratori.
In una serie di incontri, coordinati dallo Studio Piscaglia e a cui hanno partecipato l’Amministrazione Comunale, i Sindacati e il CISE (Centro per l’innovazione e lo Sviluppo Economico – Società speciale della CCIAA della Romagna), si è dato il via per muovere i primi passi verso la creazione di servizi di welfare territoriale, con obiettivi ben identificati: salute, famiglia, relazioni, sicurezza e altri elementi conseguenti.